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domenica 31 luglio 2011

1. Il sensore sensibile

Credo proprio sia giunto il momento di pulire il sensore della mia Nikon D50.

Da questa immagine non si capisce se il sensore è pulito o sporco.



Ma se scatto al cielo con diaramma f/22 ecco cosa si vede:





Che schifo! Ch'è sta zozzeria? Quindi decido di pulire il sensore usando la classica pompetta ad aria. Tolgo l'obiettivo, alzo lo specchio (dal menù scegliere alza specchio/SI e premendo il pulsante di scatto lo specchio rimane su lasciando vedere il sensore, anzi, in realtà il filtro low-pass che lo ricopre), dò qualche soffiata con la pompetta, rifaccio il test ed ecco il risultato:


Oddio, ma è peggio di prima! Evidentemente con la pompetta non ho fatto altro che smuovere altra polvere che era depositata sulle pareti della camera, intorno al sensore. Ho capito: quando il gioco si fa duro...

Il negozio di fotografia mi dice che loro non la puliscono e occorre mandare la macchina al servizio LTR di Nikon. Capirai... e quanto mi costa, solo di spedizione! Eppoi la macchina non è in garanzia e non ha manco la tessera Nital. Che posso fare? Può cercare qualche centro di fotografia specializzato che fa questi lavori in zona, ma non ne conosciamo. Ti  pareva. Oppure può farsi il lavoro da solo, se ne è capace. Ho capito, con tutte queste alternative a disposizione: quasi, quasi mi faccio il lavoro da solo!

Comincio da zero, cioè da internet.

Trovo il sito: http://www.cleaningdigitalcameras.com/ dal quale apprendo molte cose utili. Ci sono anche informazioni analoghe in italiano, anche se meno dettagliate, su vari siti, come questo, basta cercare. Ci sono poi siti che propongono metodi artigianali fai da te, per esempio questo, soprattutto utili a chi mette al primo posto il risparmio, ma trovandomi alla prima esperienza mi sembra saggio spendere qualcosa in più ed acquistare prodotti specifici e collaudati.

I metodi per pulire il sensore vengono classificati in due categorie principali: metodi a secco e a umido. I primi sono utili quando la polvere è poca e non appiccicata e può essere tolta soffiando con la pompetta specifica o passandoci sopra dei particolari pennelli antistatici, come quello della VisibleDust. ATTENZIONE: le bombolette di aria compressa di solito contengono altre sotanze oleose oppure creano condensa, insomma tutti sconsigliano di usarle e dato che vox populi... meglio non rischiare. Le bombolette specifiche a CO2 sarebbero indicate secondo i più ma, secondo altri però hanno un getto molto potente e vanno usate a una certa distanza, con cautela e a proprio rischio e pericolo. ATTENZIONE: pure il pennello può essere pericoloso se non è quello specifico e se non viene usato nel modo giusto! Ci sono poi delle bombolette che funzionano come aspiratori e pare vadano bene finché la polvere è solo depositata e non apiccicata. Per avere un getto d'aria sufficientemente potente ma non troppo, c'é chi consiglia anche l'uso di una pompa per il gongfiaggio dei materassini da mare: ovviamente non dopo che lo avete portato in spiaggia e riempito di sabbia! Ha il vantaggio di essere azionato dal piede e di lasciare le due mani libere. Ma se il pavimento dell'ambiente dove di opera non è perfettamente pulito, temo che possa raccogliere più polvere di quanta ne tolga. C'è poi chi usa l'aspirapolvere di casa e chi il compressore ad aria secca del carrozziere... Mah!

In conclusione, dopo tutta questa serie di proposte, mi sono fatto la seguente humble opinion.

Dato che, in ogni caso, i procedimenti a secco pare non riescano a togliere la polvere più tenace e servono in pratica o per togliere polvere leggera o come lavoro preliminare della procedura a umido, allora tanto vale usare il metodo a secco meno rischioso, lasciando perdere compressori e bombolette varie, per poi eliminare lo sporco più duro con il metodo ad umido. In metodo a secco meno rischioso è sicuramente la pompa a soffietto, possibilmente di buona qualità, abbastanza grande, senza il pennellino anteriore ma col solo tubicino. Che è poi quello che si vede in questo video dimostrativo. ATTENZIONE: si deve evitare di avvicinare la punta della pompetta troppo al sensore, per evitare di toccarlo col rischio di graffiarlo o romperlo. Qui val la pena ricordare anche che durante queste operazioni le batterie della macchina devono essere ben cariche, per evitare che lo specchio ricadendo all'improvviso per mancanza di corrente vada a urtare gli eventuali aggeggi con i quali state trafficando nella camera della ... cameraATTENZIONE: non usate la pompetta della Hurricane (6 euro) che qualche sito vende ancora: è fatta con una gomma schifosa che si sbriciola lasciando una polverina sulle mani (esperienza personale), figuriamoci a usarla per soffiare sul sensore! Il ciccione del video infatti usa la pompa a soffietto Giottos. Ce ne sono poi altre più sofisticate con sistema di filtraggio ma costicchiano.

A questo punto della ricerca mi è tornato in mente il film Vite vendute (1953) di George Clouzot con Yves Montand, la scena in cui il protagonista trasporta su un camion sgangherato un pericoloso carico di nitroglicerina, percorrendo una strada piena di buche, sotto un temporale! Riuscirà il nostro eroe a raggiungere sano e salvo la meta? Guardate il film sino alla fine e lo saprete.

Come dicevo, ci sono poi i metodi ad umido: si tratta, in sostanza, di passare una speciale spatolina (SensorSwab) con all'estremità un particolare tessuto da inumidire con un liquido detergente. In alternativa si può usare la SensorWand, una spatola apposita da ricoprire con le salviettine PecPad, sempre da bagnare con tre gocce del liquido. Massimo tre gocce a passata, dicono, per evitare che il liquido oltrepassi il filtro low-pass e vada a bagnare il sensore vero e proprio. Per le modalità d'uso vedere i siti segnalati nel post precedente. In ogni caso, anche usando il metodo a umido, occorrerà prima di tutto dare una pulita generale al box specchio e una soffiata al sensore con la pompa a soffietto. ATTENZIONE: sul sito produttore delle SensorSwabs raccomandano di non usare Eclipse con le PecPad, ma soltanto con le SensorSwabs che sarebbero fatte col materiale appropriato. Ad ogni modo, sul web molti dichiarano di aver usato il sistema Sensor Wand+PecPad+Eclipse che ha costi decisamente inferiori. Per non rischiare, direi che è meglio cominciare con le SensorSwab.
Tutti i prodotti specifici li ho trovati qui e qui. Ma anche su ebay c'è qualcosa, ma non tutto dallo stesso venditore. Bisogna badare alle dimensioni delle Swabs e della SensorWand che devono coincidere con quelle del sensore: 14mm per la mia D50, indicate come sensore 1.6x.
Per quanto riguarda il liquido detergente, il classico pare essere l'Eclipse, che è un liquido a base di nitroglicerina... pardon: di Metanolo, anzi è Metanolo puro, che è infiamambile per cui  non può essere portato in aereo, ma ha il vantaggio di evaporare in fretta e non lasciare aloni. Poi ce ne sono altri della VisibleDust, non infiammabili e più specifici, di tre tipi a seconda del grado di sporco: scaricate qui la brochure che spiega questo. Io ho scelto comunque Eclipse, tanto viaggio quasi sempre in treno e non sento poi questo impellente bisogno di portarmi in viaggio la nitroglicerina... cioè il metanolo.
Si vendono anche delle Swabs con una specie di gomma piuma morbida per pulire l'ambiente intorno al sensore, ma, ATTENZIONE: NON lo SPECCHIO o lo SCHERMO DI MESSA A FUOCO. Da quanto ho capito leggendo su internet, è meglio non toccarli perché si sporcano e rovinano facilissimamente! Solo una soffiata non troppo forte, e se rimane qualche pelucco che si vede dal mirino, pazienza, tanto non comparirà sulle foto. Lo specchio delle reflex non è come gli specchi casalinghi che hanno lo strato di argento dietro il vetro, ma ce l'hanno sulla superficie e altrettanto delicato è il vetro smerigliato. Sebbene non manchi qualche consiglio su come pulire lo schermo di messa a fuoco con il solito Eclipse e un altro tipo ancora di Swabs particolari come queste e su Youtube c'e un video che mostra come usarli. Ma per il momento lascio perdere, schermo e specchio sono abbastanza puliti e una soffiatina con la pompa a soffietto basterà.

Dopo essermi letto e riletto i consigli e le avvertenze sui siti citati all'inizio, decido di mettermi all'opera.
Tanto per cominciare pulisco per bene la stanza, visto che mi trovo mi lavo anch'io che male non fa, chiudo la finestra per non far entrare altra polvere, aspetto un'oretta nella speranza che la polvere in sospensione decanti, mi faccio due volte il segno della croce anche se non sono credente, tiro fuori il piede di porco a pila, il portafortuna della zia Waller, e poi sistemo per bene tutto l'occorrente sul tavolo di lavoro, pronto per cominciare.